Le stelle di classe O

Le stelle di classe O sono caratterizzate da proprietà fisiche estreme, sono molto calde, luminose e massicce. Queste stelle si distinguono per le loro temperature elevate, tra i 30,000 K e i 40,000 K, che le rende tra le stelle più calde nell'universo osservabile. Questa alta temperatura si riflette nella loro luminosità eccezionale, che può sorpassare quella del Sole di un milione di volte. La loro colorazione tipica è un blu profondo ed è il risultato diretto della loro temperatura elevata, che influisce anche sulla loro emissione predominante nell'ultravioletto. La massa di una stella di classe O è un altro aspetto significativo, è compresa tra le 10 e le 20 masse solari. Questa grande massa implica che il nucleo della stella sia estremamente caldo e che il combustibile nucleare venga consumato rapidamente. Il consumo rapido del combustibile implica una permanenza più breve nella sequenza principale rispetto ad altre stelle.

Nonostante siano oggetti astronomici notevoli, le stelle di classe O sono piuttosto rare. La loro scarsità è evidenziata dal fatto che solo una su tre milioni di stelle nella sequenza principale appartiene a questa classe. Questa rarità è in parte dovuta alla loro breve durata di vita, un prodotto diretto della velocità con cui consumano il loro combustibile nucleare.

Dal punto di vista spettrale, queste stelle presentano una complessità notevole. I loro spettri sono dominati da linee di emissione e assorbimento dell'elio ionizzato, oltre a tracce di altri elementi come silicio, ossigeno, azoto e carbonio. Questa complessità spettrale è una diretta conseguenza delle alte temperature superficiali, che influenzano anche la visibilità delle linee di Balmer dell'idrogeno, tipicamente deboli in queste stelle.

La loro potente emissione ultravioletta ha implicazioni anche nella formazione planetaria. Si presume che siano stelle isolate, prive di un sistema planetario completo intorno a loro. Studi, come quelli condotti dal telescopio spaziale Spitzer, suggeriscono che l'elevata fotoevaporazione nelle vicinanze di queste stelle rende molto improbabile la formazione di pianeti.