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Petrolio. La rivoluzione russa

La rivoluzione e il crollo del mercato russo. Nei primi anni del novecento l'impero zarista era ormai sull'orlo del definitivo crollo. Il malcontento popolare era alimentato anche da una politica governativa inadeguata ed eccessivamente imperativa. La rivoluzione bolscevica sarebbe stata la logica conseguenza di questi errori. Durante le agitazioni di protesta che portarono alla rivoluzione furono distrutti gran parte dei pozzi petroliferi, divenuti simbolo delle cattive condizioni di vita dei lavoratori russi. La produzione petrolifera era l'anello critico del sistema, gli scioperi degli operai nell'industria petrolifera russa miravano indirettamente a far tracollare il paese nella crisi economica per indebolire il governo dittatoriale dello Zar. Nel 1912 la famiglia dei Rothschild fu costretta dalla crisi a vendere tutti gli stabilimenti russi alla Royal Dutch/Shell. La produzione petrolifera russo continuò comunque a calare. Lo scoppio della prima guerra mondiale segnò il definitivo declino dell'industria petrolifera negli stabilimenti russi di Baku. Tra i fomentatori rivoluzionari che contribuirono alle lunghe manifestazioni e scioperi degli operai dell'industria petrolifera russa si annovera anche il nome del giovane Stalin.


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