Origine radioattività
Da dove nascono le radiazioni?
Esistono tre possibili fonti radioattive, due di queste naturali e l'ultima prodotta dall'artificio umano:
- dallo spazio, dalle stelle e dal Sole (fonte naturale)
- dalle roccie (fonte naturale)
- da alcuni prodotti dell'uomo come i telefoni cellulari, le antenne, gli elettrodomestici, il nucleare ecc. (fonte artificiale)
Le radiazioni si misurano su una scala micrometri che ne misura la "larghezza d'onda".
Da questa scala notiamo immediatamente un'importante classificazione delle radiazioni in "ionizzanti o non ionizzanti".
Questa distinzione è fondamentale per valutare il loro impatto sulla salute umana.
- radiazioni ionizzanti (pericolose per la salute umana)
- radiazioni non ionizzanti
Le radiazioni nocive per l'uomo sono sicuramente le "radiazioni ionizzanti". Queste radiazioni (in rosso nel grafico) sono i raggi x ed i raggi gamma, possono generare tumori e provocare la rottura dei legami chimici del Dna inducendo mutazioni genetiche nell'individuo.
Le radiazioni ionizzanti sono misurate in Becquerel (Bq), un'unità di misura che ritroviamo nelle descrizioni dei grandi disastri nucleari come Chernobyl. 1Bq corrisponde a una disintegrazione al secondo. Una concentrazione di 100 Bq/m3 significa quindi che 100 atomi si disintegrano ogni secondo in 1 m3 di materiale o ambiente in questione.
Le radiazioni non ionizzanti hanno invece un'energia molto inferiore e, pur inducendo correnti elettriche nell'organismo umano, non generano mutazioni genetiche. I loro effetti sulla salute sono però ancora fonte di studio (cd. elettrosmog, telefonia cellulare, antenne ecc.) ed è opportuno non essere troppo esposti per lungo tempo.
Radioattività