Generazione distribuita di energia
Per generazione distribuita di energia si intende la delocalizzazione delle centri di produzione dell'elettricità sul territorio. La generazione distribuita dell'energia si verifica in presenza di libero sviluppo imprenditoriale privato nel settore delle fonti energetiche rinnovabili: biomasse, solare, eolico, cogenerazione. E' tuttavia compatibile anche con le fonti fossili.
Dal gigantismo al decentramento della produzione di energia
Storicamente la produzione di energia elettrica è stata oggetto del monopolio di Stato e del gigantismo industriale. Grandi impianti produttivi termoelettrici o nucleari hanno prodotto grandi quantità di energia elettrica per vaste aree territoriali. I costi fissi degli impianti erano coperti dallo Stato mediante la spesa pubblica, mentre le economie di scala garantivano l'applicazione di tariffe dell'elettricità a prezzi "politici" (ossia più bassi di quelli determinati dal mercato). La diffusione dell'energia elettrica sul territorio era uno dei principali fattori determinanti dello sviluppo economico di un paese. Questo sistema ha avuto l'handicap di produrre elevate concentrazioni di inquinamento. In particolar modo nel passato quando i controlli e le tecnologie non offrivano grande attenzione all'impatto su ambiente e salute.
La privatizzazione del sistema energia
Dagli anni '90 le economie occidentali hanno avviato un progressivo processo di privatizzazione del settore energia. Il debito pubblico e il raggiungimento di una fase matura dello sviluppo economico hanno obbligato i policy maker ad intraprendere la strada del libero mercato in molti settori controllati dallo Stato: telefonia, trasporti, ferrovie, energia ecc. La caduta del monopolio pubblico ha aperto le porte del mercato energetico anche ad imprese private di medio-piccole dimensioni. Al sistema tradizionale della produzione centralizzata dell'energia iniziò ad affiancarsi anche quello della generazione distribuita (Distributed Generation).
Vantaggi e svantaggi della generazione distribuita
Aumentando il numero degli impianti di piccola-media dimensione collegati alla rete distributiva o a sistemi di accumulo. La minore dimensione degli impianti da un lato penalizza le economie di scala ma dall'altro beneficia di maggiore efficienza produttiva. Una centrale di media dimensione raggiunge l'80% del rendimento rispetto al 35% delle migliori centrali di grandi dimensioni. Ai vantaggi si deve aggiungere il minore costo di distribuzione. La vicinanza degli impianti di produzione dell'energia ai punti di consumo finale (utenza) consente un minore trasporto dell'energia elettrica e una minore dispersione nella rete distributiva. In media il 10% dell'energia prodotta si perde nella rete di trasmissione e distribuzione. Infine, come qualsiasi modello di economia a rete, il sistema "distribuito" garantisce una maggiore capacità di adattamento e flessibilità dei centri di produzione in relazione ai centri di consumo (fabbriche, abitazioni..).
20080602
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