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Materia oscura

La materia oscura (dark matter) è un componente misterioso e ancora non ben compreso dell'universo. La materia oscura non emette, assorbe o riflette luce, il che la rende invisibile ai nostri strumenti di osservazione diretti. La sua esistenza è stata postulata in base agli effetti gravitazionali che ha sulle strutture visibili, come le galassie e gli ammassi di galassie. Pur non potendo vederla direttamente, la sua presenza è chiaramente percepibile attraverso la sua influenza sulla dinamica del cosmo. Venne introdotta dagli astrofisici per risolvere le incongruenze tra la massa apparente (visibile) e quella effettiva di galassie e ammassi galattici. Si stima che la materia oscura rappresenti ben il 27% dell'universo, mentre la materia visibile solo il 4-5%.

Le prime prove che suggerivano l'esistenza della materia oscura vennero dallo studio del movimento delle galassie. Notarono che le galassie ruotavano come se ci fosse molto più "peso" o "massa" di quanto potessimo vedere con i nostri telescopi. Negli anni '30, gli astronomi Sinclair Smith e Fritz Zwicky osservarono che gli ammassi di galassie si muovevano in un modo che suggeriva ci fosse molta più massa nascosta rispetto a quella visibile. Questa massa invisibile è quello che oggi chiamiamo "materia oscura".

Mentre tutto ciò che vediamo e che emette radiazione è composto da materia barionica (costituita da barioni, come protoni e neutroni), le stime suggeriscono che la massa barionica complessiva dell'universo sia significativamente superiore a quella direttamente osservabile. Questo divario ha portato gli scienziati a ipotizzare l'esistenza di forme non barioniche di materia oscura. Una possibile candidata sono le WIM (Weakly Interacting Massive Particles), particelle che, pur avendo massa, interagiscono debolmente con la materia ordinaria.

La materia oscura si ritiene sia presente in vasti aloni che circondano le galassie, dando forma a immense nubi che avvolgono le galassie stesse. Alcune teorie postulano l'esistenza di oggetti compatti (Massive Astronomical Compact Halo Objects) all'interno di questi aloni galattici e suggeriscono che la materia oscura potrebbe risiedere anche in buchi neri supermassicci, al centro delle galassie, nelle stelle di bosoni o in oggetti astronomici particolarmente freddi, come le nane brune.

Parallelamente al dibattito sulla materia oscura, emerge la questione dell'energia oscura. Questa forma di energia, che rappresenta circa il 68% della massa dell'Universo, è stata postulata per spiegare l'espansione accelerata dell'Universo, come osservato dalle misurazioni di supernovae distanti. Sebbene collegata alla materia oscura per nome, l'energia oscura è un fenomeno distinto e rappresenta una delle questioni più pressanti e misteriose della cosmologia moderna.

Nonostante l'esistenza della materia oscura sia generalmente accettata dalla comunità scientifica, ci sono alcune osservazioni che non sono ben spiegate da questa ipotesi, portando alcuni astrofisici a proporre varie modifiche delle leggi della relatività generale. Secondo questo approccio alternativo le leggi della gravitazione potrebbero non essere accurate quando applicate a densità estremamente basse o a vaste scale spaziali. Di conseguenza, molti fisici hanno cercato di sviluppare teorie gravitazionali che possano spiegare le osservazioni senza necessariamente presupporre l'esistenza della materia oscura.

In conclusione, la materia oscura, nonostante decenni di studi, resta uno dei misteri dell'astronomia e della fisica. Mentre gli scienziati continuano a cercare evidenze dirette e a sviluppare teorie che possano spiegare la sua natura e proprietà, ciò che è chiaro è che la sua esistenza ha implicazioni profonde per la nostra comprensione dell'Universo e del suo destino.


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