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La mobilità sostenibile

La mobilità sostenibile è una tipologia di mobilità a basso impatto ambientale. Nasce per unire l'esigenza delle persone a muoversi liberamente sul territorio con la riduzione dell'inquinamento e delle esternalità negative ( inquinamento acustico, smog, congestione del traffico, incidentalità, emissioni di gas serra o polveri sottili ).

Cosa sono le esternalità negative? Quando una persona utilizza un veicolo o un mezzo di trasporto, causa indirettamente dei problemi a tutti gli altri. Queste conseguenze hanno un costo sociale che pagano tutti in termini di salute, disagi e imposte. Per questa ragione si parla di esternalità negativa o diseconomia esterna.

In genere la mobilità sostenibile si basa sulla regolamentazione delle scelte individuali tramite un intervento pubblico del legislatore. Può essere realizzata in vari modi.

Gli interventi di mobilità sostenibile

Gli interventi di mobilità sostenibile più frequenti sono i seguenti:

  • Il trasporto pubblico
    I mezzi pubblici sono una forma di trasporto organizzata e di massa con un minore impatto ambientale rispetto all'utilizzo dei mezzi di trasporto privati. È la prima forma di intervento sulla mobilità sostenibile sia per il trasporto urbano o locale ( autobus, metropolitane, filobus, tram ) che nazionale/internazionale ( collegamenti ferroviari, aerei, marittimi, ecc. ).
  • Le corsie preferenziali
    Le corsie preferenziali sono strade a scorrimento veloce usate esclusivamente dai mezzi di trasporto pubblico ( autobus, tram, taxi ) o dai mezzi di emergenza. Evitano la congestione del traffico e secondo ecoage danno un ulteriore vantaggio a chi utilizza un mezzo pubblico al posto del mezzo privato.
  • Le piste ciclabili
    Le piste ciclabili sono corsie dedicate esclusivamente alle biciclette. Se il territorio è pianeggiante o con bassi dislivelli, la presenza delle corsie ciclabili incentiva le persone a usare la bici per i piccoli spostamenti urbani invece dell'automobile o dello scooter. Il vantaggio ambientale è evidente.
  • Road pricing ( pedaggio urbano )
    Il road pricing è il pagamento di un ticket per accedere alle aree urbane. In genere è usato per limitare l'accesso nelle aree urbane a tutti i mezzi privati ( automobili, moto, scooter, ecc. ). Riduce la congestione del traffico e lo smog, ed è un ulteriore incentivo per le persone a usare i mezzi pubblici.
  • Park pricing (o parcheggi a pagamento)
    L'applicazione di un ticket orario ai parcheggi pubblici ( in Italia le "strisce blu" ) disincentiva le persone a usare il mezzo privato. Sono utili per ridurre la congestione del traffico nelle zone centrali della città. Sono invece meno utili e possono creare malcontento nelle zone periferiche, non centrali o sub-urbane.
  • Car sharing
    Il car sharing è una forma di mobilità collettiva. Il car sharing si basa sul noleggio di un veicolo privato per poche ore o giorni. È particolarmente utile nei centri urbani se è utilizza auto a basso impatto ambientale ( es. auto elettrica ). Evita alle persone di acquistare un mezzo privato per spostamenti occasionali.
  • Car pooling
    Il car pooling è un'altra forma di mobilità collettiva. Si basa sui mezzi privati e consiste nell'utilizzo di un'automobile da parte di più persone, spesso colleghi o conoscenti, che percorrono lo stesso tragitto casa-lavoro negli stessi orari. Evita a ciascuna persona di utilizzare la propria automobile senza altre persone a bordo.
  • Mobility Manager
    Il mobility manager è una figura pubblica o privata che gestisce la mobilità dei dipendenti di una grande impresa o di un ente pubblico, nel tragitto casa-lavoro. Ad esempio, organizza il car-pooling tra i dipendenti o mette a disposizione dei mezzi di trasporto collettivo ( bus navette private ) se molti dipendenti provengono dallo stesso quartiere di residenza, modifica gli orari lavorativi per sincronizzarli con quelli dei mezzi pubblici. Spesso il mobility manager partecipa alle riunioni con le amministrazioni pubbliche per adeguare il piano di trasporto pubblico alle esigenze di mobilità dei lavoratori o delle imprese.
  • Blocco del Traffico
    Il blocco del traffico è un intervento pubblico temporaneo e occasionale per limitare parzialmente o totalmente il traffico veicolare nelle aree urbane, per ridurre i livelli di inquinamento in città come studiato su ecoage.it. Può trattarsi di un blocco totale ( tutti i veicoli ) oppure parziale ( targhe alterne, pari o dispari, solo veicoli più inquinanti, ecc. ).
  • Zona a traffico limitato ( ZTL )
    Si tratta di un blocco del traffico permanente nelle aree centrali o più congestionate della città. Il divieto può essere generale o applicato soltanto ai veicoli più inquinanti. Spinge le persone a usare i mezzi di trasporto pubblico o a sostituire il proprio mezzo privato con un veicolo a basso impatto ambientale ( es. auto elettriche, auto a gas, Zev, Euro 6-7, ecc. ). Le zone a traffico limitato riducono la congestione veicolare. Tuttavia, secondo ecoage possono limitare drasticamente la libertà di movimento dei cittadini a basso reddito residenti nelle aree ZTL.

In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta per la prima volta negli anni '90 con il Decreto Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. Tuttavia, la normativa non ha raggiunto gli obiettivi sperati. Spesso i problemi della mobilità sostenibile sono gestiti dalle amministrazioni locali senza che ci sia un piano di coordinamento nazionale o sovranazionale.


https://www.ecoage.it/mobilita-sostenibile.htm







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