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IL CONCETTO RELATIVO DI SVILUPPO

Il concetto di sviluppo ha subito nel corso del tempo diversi mutamenti nel significato e nell'approccio culturale. Si tratta in ogni caso di un concetto relativo e non assoluto, la condizione di povertà è sempre in relazione con quella di normalità pertanto non può avere un significato assoluto. Dipende dal contesto storico e dalla società in cui viene analizzata. Essere considerati poveri oggi non può compararsi con la definizione di povero tipica del dopoguerra o agli inizi del '900. Allo stesso modo, nell'epoca contemporanea alcuni paesi in via di sviluppo sono considerati poveri se confrontati con il benessere economico prevalente nei paesi sviluppati. In questi casi sarebbe più corretto parlare di diseguaglianza.

L'uomo si è sempre occupato delle diseguaglianze sociali fin dall'antichità. L'interesse per questi studi iniziò a diffondersi con la scoperta del continente americano, vasti spazi da conquistare e popoli sconosciuti da dominare. Il dogma religioso veniva lentamente messo da parte per occuparsi più materialmente delle condizioni di vita delle persone. In quest'epoca il concetto di sottosviluppo era legato soprattutto a quello della povertà urbana creata dal fenomeno della recinzione delle terre in Europa e dalla diversità delle popolazioni native dei nuovi continenti. In quest'ultimo caso il concetto di sottosviluppo assumeva la connotazione dispregiativa di "selvaggi". Nel caso dei diseredati urbani era solito definirli come delinquenti, prendendo come spunto una conseguenza dello stato della loro povertà e non l'origine. Questa visione culturale durò per ben 4 secoli, fino alla fine dell'800 quando cominciò a diffondersi il termine di "paese arretrato". Lo sterminio delle popolazioni native cominciava a fare breccia nelle opinioni pubbliche dei benestanti occidentali frenando le politiche di conquista militare degli stessi governi occidentali. L'apice di questo fenomeno si può riscontrare nella metà del novecento in India, il cui capo spirituale Ghandi trovò il sostegno dell'elettorato britannico nella causa dell'indipendenza indiana. Nel secondo dopoguerra la letteratura in tema di sviluppo prese una nuova linfa vitale con la ricostruzione dell'Europa devastata dalla guerra e con il riassetto geopolitico delle ex colonie. Lo stesso termine "paese arretrato" fu considerato troppo duro per definire le situazioni di povertà e di diseguaglianza, gli fu preferito quello più diplomatico di "Paese in via di sviluppo" (PVS). Era però difficile accomunare tutti i paesi in una stessa definizione, alcuni paesi poveri si trovavano allo stato di sussistenza senza alcun indice di crescita, altri invece si avviavano verso lo sviluppo. Venne quindi coniato il termine più generale di "Paese meno sviluppato" (Less Development Country). Il pianeta si divise in quattro mondi:

  • primo mondo
    i paesi occidentali sviluppati

  • secondo mondo
    i paesi ad economia socialista

  • terzo mondo
    i paesi meno sviluppati

  • quarto mondo
    i paesi a basso reddito e privi crescita




29/01/2006


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